Trento, 20 NOVEMBRE – Un impegno concreto per favorire l’inclusione e valorizzare la diversità di genere, età, cultura e abilità all’interno delle politiche aziendali. Il Gruppo Dolomiti Energia insieme a ventisei aziende dei servizi pubblici associate ad Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), hanno firmato ieri a Roma - alla presenza della Ministra delle pari opportunità Elena Bonetti - il “Patto Utilitalia - La Diversità fa la Differenza”, un comune programma di principi e di conseguenti impegni per promuovere il Diversity Management nelle attività aziendali.
Politiche aziendali inclusive a tutti i livelli dell’organizzazione, misure di conciliazione dei tempi vita-lavoro, gestione del merito trasparente e neutra rispetto alle diversità di genere, età, cultura, adozione di sistemi di monitoraggio dei progressi conseguiti e politiche di sensibilizzazione interne ed esterne, sono alcuni dei sette impegni contenuti nel Patto per la Diversity di Utilitalia, che rimane un documento aperto per tutte le associate.
Il Patto è stato elaborato dalla Commissione istituita un anno fa da Utilitalia per la valorizzazione e gestione della diversità, con il contributo attivo anche del Gruppo Dolomiti Energia e con il supporto di Valore D e della Fondazione Belisario.
Nel corso del Convegno “ALL THAT WE SHARE L'inclusione come risorsa” che ha preceduto la firma – al quale sono intervenute realtà quali Fondazione IBM Italia, Google Italy e Valore D – sono state affrontate esperienze nazionali e internazionali, in ambito public utilities e non.
Il termometro sulle tendenze in atto in tema di diversity nelle imprese dei servizi pubblici è stato fornito da una ricerca Utilitalia-ACTA effettuato su un campione di 25 aziende di provenienze geografiche e dimensioni diverse.
Dalla ricerca – che ha rappresentato l’occasione per condividere le buone politiche adottate dalle aziende più mature su questi temi - risulta una crescita della presenza femminile (che si attesta oggi al 23%). Quasi tutte le aziende intervistate dispongono di un proprio sistema di welfare aziendale e, in particolare, di strumenti di flessibilità per la conciliazione dei tempi di vita con quelli lavorativi.